Motricità fine, oculo manuale: nuovi progetti GAM e Anita Avoncelli

 

Le nuove idee hanno bisogno di tempo e dedizione per riuscire a vedere dei piccoli ma importanti risultati. E’ con questo spirito che abbiamo messo a frutto le nostre diverse esperienze per realizzare e ottimizzare i materiali originali Montessori, nati per l’infanzia, anche per utilizzarli nell’ambito delle demenze e la disabilità.

Questo progetto rappresenta una grande sfida, ovvero la possibilità di raggiungere Comunità residenziali, RSA, centri diurni che vogliono conoscere, implementare ma soprattutto imparare ad usare questi materiali che possono avere un beneficio enorme sia nell’ambito della disabilità e per tanto nelle demenze.

Se noi guardiamo alle demenze con occhi diversi, potremmo fornire una relazione di cura, materiali ed ambienti ancora improntati alla possibilità e non alla sola cronicità.

Montessori ebbe la forza e la determinazione di apportare una grande cambiamento al tema dell’educazione promuovendo materiali ed interventi, atti a migliorare le competenze del bambino.

Tali materiali, assieme ad una visione nuova di demenze, permettono un sostegno concreto al rallentamento del deterioramento cognitivo o recupero di quelle competenze, estremamente utile proprio in una fase iniziale, al fine di intercettare la criticità.

L’uso di materiali naturali, come il legno permettono a livello sensoriale di venire immediatamente in contatto con i mondo esterno. L’uso delle mani, attraverso la motricità fine, la coordinazione oculo manuale, permettono movimenti muscolari di precisione, che divengono poi utili nel quotidiano nel compiere delle azioni che a noi sembrano semplici e banali ma in verità rappresentano i primi bisogni di vita dell’essere umano, ovvero l’indipendenza.

Questi materiali hanno poi una ricaduta nell’igiene personale ma soprattutto per mantenere l’autonomia di vita, come tagliare una verdura o allacciarsi le scarpe ma anche scrivere o mangiare. Competenze che possono essere allenate attraverso strategie e attività mirate.

Con l’avanzare della demenza o in caso di disabilità è possibile l’uso di materiali che aiutano a sostenere tali abilità che sono state acquisite nell’età dell’infanzia e rappresentano un’importate sfida in casi di declino cognitivo.

Possiamo allenare la motricità e coordinazione da zero a 99 anni?

A differenza del bambino che è un essere in divenire, la persona adulta ed ancora di più la persona anziana con demenza, ha una propria storia che deve essere tenuta in considerazione nella costruzione di un progetto, attività ed interventi che la sostengano nella sua specificità e non omologazione con la massa ma soprattutto non frustranti sia in termini di eccessiva difficoltà o banalità e per tanto che tenga in considerazione le diverse opportunità.

Questi materiali che stanno nascendo dalla collaborazione tra GAM https://www.gonzagarredi.com/it/e Anita Avoncelli, rappresentano un’importante sfida, ma soprattutto una possibilità concreta di aiuto e sostegno quotidiano.

Vediamo un paio di esempi:

ALLACCIATURE CON NASTRI

ALLACCIATURA CON NASTRIQuesto materiale originale, in legno e cotone con una scelta specifica anche nella tipologia di colore risponde a diverse finalità.

La finalità diretta di quest’attività è  usare le allacciature, ma affinando la coordinazione dei movimenti la persona avrà la possibilità di recuperare, migliorare le competenze oculo manuali e psico-motorio, con un’importante ricaduta nella vita pratica quotidiana.

Infatti le finalità indirette divengono intuibili all’interno della pedagogia montessoriana, perché come ogni attività e materiale adeguatamente proposto, permette alla persona una concentrazione e il mantenimento dell’autonomia e possibilmente dell’indipendennza.

 

SCATOLA PER IMBUCARE CON CILINDRI

Il famoso pedagogista e psicologo svizzero Jean Piaget, nei suoi scritti indicava come il bambino fino a circa 8 mesi riesce a vedere l’oggetto solo come una semplice immagine. Egli infatti per la sua età non è inizialmente in grado di darne una dimensione o una forma ma neppure vederlo in un diverso tempo o spazio. Tali competenze vengono acquisite con l’esperienza e la crescita, così da associare un oggetto alle sue specifiche azioni ma soprattutto al di fuori di sé. Questi aspetti, come spiegato in “Montessori abbraccia le demenze” edito da Maggioli https://www.maggiolieditore.it/montessori-abbraccia-le-demenze.html, diventano un utile strumento in una fase di declino cognitivo al fine di mantenere le abilità della persona con demenza.

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Per maggiori informazioni e contatti: https://www.avoncellianita.it/contatti/