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La libertà non ha età

Autore articolo Di anita
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“Il piccolo rivela se stesso solo quando è lasciato libero di esprimersi, non quando viene coartato da qualche schema educativo o da una disciplina puramente esteriore.” M. Montessori

La contenzione è una pratica molto utilizzata nelle residenze per anziani, spesso giustificata con lo scopo di prevenire i danni prevalentemente da caduta, oppure per controllare quelli che vengono definiti come “comportamenti disturbanti”, ma la contenzione è estremamente presente e forse ancora più subdola e che passa nella normalità dell’intervento quotidiano attraverso la così detta “terapia al bisogno”.

Interessante osservare come la contenzione fisica sia meno usata nei paesi del nord Europa, quali la Svezia e la Danimarca.

La contenzione “per il tuo bene”, diviene pretestuosa e disarmante nella metodologia di intervento, che non tiene conto della dignità dell’essere umano.

Questo intervento si scontra con il pensiero di cura montessoriano, il quale supera il senso di mera sorveglianza per arrivare all’aspetto di relazione.

La libertà di cui parlava la famosa scienziata Maria Montessori non è quella che intendiamo comunemente come libertà “senza limiti”, ma piuttosto un’opportunità di espressione autentica all’interno di un ambiente educativo strutturato, con regole chiare, condivise e finalizzate all’apprendimento.

Il lasciare fluire la personalità permette di offrire gli stimoli necessari allo sviluppo della creatività e al suo sviluppo naturale di emergere senza impedimenti. Nella libertà educativa Montessori, si crea un ambiente dove la persona può esplorare queste azioni, senza che il caregiver di turno impongano restrizioni basate sulle aspettative precostituite.

Gli ambienti e i materiali montessoriani sono scientificamente progettati per rispondere ai bisogni e alle fasi dello sviluppo naturale. Come ogni bambino cresce a ritmi diversi, così la persona, ed ancora di più la persona con demenza, il metodo sarà adeguato per adattarsi a ciascuno di essi, rispettando i tempi individuali, stimolando (in una fase evolutiva) la crescita della personalità in modo coerente con il proprio stadio di sviluppo e in una disabilità come le demenze, rispettando il vissuto e le inclinazioni emotive che vengono espresse anche quando la parola viene meno.

La libertà non significa non sorvegliare, ma condividere un progetto di cura che possa ancora rendere indipendente la persona seppure limitata dalle difficoltà della malattia che le demenze esprimono.

La libertà non ha età rappresenta il tema della formazione che verrà realizzata a Lugano a fine mese con operatori e professionisti che operano nell’ambito della cure delle persone con demenza.

“In nessun ospedale dove i malati sono legati credo che nessuna terapia, di nessun tipo, possa dare giovamento” F. Basaglia 1969

Tag avoncelli anita, contenzione Montessori, contenzione rsa, contenzioni demenza, libertà e contenzione

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