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NORMALIZZARE LA DIAGNOSI PER PERSONALIZZARE LA CURA

 

NORMALIZZARE LA DIAGNOSI E’ POSSIBILE?
Più di 100 anni fa Maria Montessori nella sua pedagogia andava oltre la diagnosi attraverso la normalizzazione di ciò che veniva definito come anormale.
Oggi ci ritroviamo a comprendere quanto le sue idee, assieme agli studi odierni nel campo della geragogia siano attuali e possano fornirci un utile aiuto nel campo della cure non farmacologiche.

Il metodo Montessori, noto nell’approccio con i bambini, per favorire momenti di autoeducazione e di ricerca all’interno dell’ambiente e del contesto di vita.

I benefici di questo approccio emergono maggiormente in campo comportamentale fornendo un valido aiuto per le attività della vita quotidiana.

Sono in programma le prossime formazioni sul modello Montessori per le demenze.
Per maggiori informazioni sul programma visita la pagina:

Formazione


Per contatti: info@avoncelianita.it

Parlano di noi…Nucleo Alzheimer e cure non farmacologiche

Con piacere si condivide l’articolo pubblicato su http://www.nuovacronaca.it dove sono citati alle pagine 8-9 del Periodico/settimanale la Nuova Cronaca di Mantova del 10 giugno 2022 parte dei testi Intuizioni montessoriane per la demenza e Montessori abbraccia le demenze edito da Maggioli, in riferimento al nucleo Alzheimer Villa Aurelia che sposa questo approccio non solo di cura ma di vita.

La scienza e la cultura devono camminare insieme

per progettare un mondo migliore

consapevoli che la casa rappresenta il miglior luogo di cura

e la famiglia rappresenta

il più efficace servizio di assistenza.

Lettera del Presidente Nazionale di Ansdipp

Condivido questa bellissima lettera del Presidente Nazionale di Ansdipp, Sergio Sgubin, con cui ho avuto il privilegio di collaborare, non solo per i tre giorni dell’Exposanità, ma in progettualità e pensieri di vita che ci vedono vicini nel senso di cura alle persone più fragili.

Cari Colleghi e amici,

l’esperienza della tre giorni ad Expo Sanità di Bologna è stata molto positiva e incoraggiante.

Ansdipp è stata presente con eventi a tutte e tre le giornate, con un successo di adesioni, di pubblico e riconoscimenti. Mercoledì 11/5 pomeriggio assieme al Partner IOSANO, abbiamo registrato un numeroso e qualificato gruppo di presenti, sul tema alimentazione e disfagia. Il giorno successivo è stato completamente vissuto con la presentazione, al mattino, dei Progetti Ansdipp e dell’Academy formativa e al pomeriggio, con la premiazione del Bando Arte e Cultura.

La presentazione dei progetti ha visto le relazioni dei coordinatori individuati, oltre allo scrivente Mariella Bulleri, Irene Bruno, Davide Vighi e Andrea Manini. Sono state presentate le linee strategiche di quello che abbiamo preparato nello scorso anno, con le declinazioni per ogni leva strategica, oltre alla proposta formativa di inizio dell’Academy. Ci eravamo lasciati a Matera e ci siamo ritrovati a Bologna per continuare il rilancio dell’Associazione, con nuovi stimoli, proposte e programmazioni. In questo percorso importanti le collaborazioni dei Partners, che andremo a presentare nelle diverse regioni con proposte ad hoc.

La parte più emozionale e densa di significato è stata la premiazione dei vincitori delle sezioni del bando nazionale di Arte e Letteratura, con commozione per le testimonianze di vita vissuta attraverso la lettura di racconti e poesie o la visione di fotografie. Uno spaccato incredibile e denso di emozioni e valori, fatto da persone che lavorano, a diverso titolo, nei servizi alla persona. Ringrazio ancora la Commissione interna che ha valutato e scelto, con rara sensibilità e capacità, le opere più meritevoli, tra le tantissime, tutte comunque significative e toccanti. Veramente grazie al presidente della Commissione Antonella De Micheli, assieme ai membri Mariella Bulleri, Maria Rosa Madera, Anita Avoncelli e Alberto Giordano.

Venerdì 13/5 abbiamo partecipato alla plenaria con le principali Associazioni del terzo settore (Anaste, Agespi, Uneba, Aris e Agenas), con il convegno dal titolo “Evoluzione dei servizi per la non autosufficienza tra residenzialità e domiciliarità”, organizzato da Exposanità.

Abbiamo ribadito le nostre idee di evoluzione dei servizi, quale unica associazione nazionale di manager e direttori/responsabili, con proposte organiche di rete e di attenzione alle dinamiche di cambiamento avvenute negli ultimi due anni. In particolare abbiamo proposto alle Associazioni dei Gestori di formare una sorta di “federazione” con Ansdipp a supporto tecnico professionale, per meglio fare “squadra” rispetto alle nuove sfide e per cercare di far correggere il tiro ai nostri legislatori nazionali, non sempre attenti, nei fatti concreti a sostegno, del nostro settore.

Di fronte ad una sala piena di addetti ai lavori, sono state quindi lanciate (o ribadite) alcune linee di indirizzo e di strategia, che vedranno coinvolte, oltre ad Ansdipp, le altre realtà associative. Insomma, ci siamo, determinati e pronti per i successivi passi e per ricominciare, con rinnovata energia, le attività a pieno regime, dopo le emergenze sanitarie. E’ ora di tornare a essere presenti e attivi, con una maggiore consapevolezza e con nuove energie e proposte.

Continuiamo quindi anche con la campagna iscrizioni, per avere più forza e presenza nei diversi territori. Grazie a tutti , in particolare anche ai partners IOSANO e THE.0 (TuttixTe) )  per l’offerta di pranzi, cene e il supporto logistico e un arrivederci alle prossime iniziative. Sul sito troverete il materiale fotografico della tre giorni, oltre a tutte le informazioni.

Cari saluti a tutti e buon lavoro.

Sergio Sgubin

Presidente nazionale ANSDIPP

per info: https://www.ansdipp.it/

BARI Montessori per le demenze

Che cosa rappresenta un comportamento disturbato?

Che cosa disturba veramente?

Lo è veramente o siamo noi che non riusciamo a dare il giusto senso a ciò che sta accadendo?

Nella giornata che si svolgerà a Bari tenteremo di trovare uno spazio nuovo alla persona con demenza ma anche al curante, professionista o caregiver, che si trova nel quotidiano a fare i conti con la difficoltà di dover gestire la domanda continua, il voglio andare a casa, il wandering e tante altre situazioni che possono verificarsi.

Ma anche ripensare agli spazi e alle organizzazioni che ruotano intorno al alla demenza, per rimodulare interventi e veri progetti di cura.

La persona affetta da demenza non è tanto rivolta verso un trovare qualcosa di nuovo ma piuttosto tentare per quanto possibile di non perdere la sua specificità nella malattia. Ogni persona è molto di più della malattia, qualunque essa sia.

Non è una ricerca verso una nuova identità, o un qualcosa di nuovo, ma appunto nella demenza la persona deve essere sostenuta a mantenere la sua specificità, la sua identità, le sue abilità, ovvero tutte quelle peculiarità che rendono unica quella persona seppure nella malattia.

Reisberg nel descrivere la retrogenesi, affronta delle tappe “in

volutive” che la persona affetta da demenza si trova a ripercorrere come la stessa Montessori in chiave “evolutiva” descrive nel bambino.

Il personale sanitario è formato adeguatamente per sostenere una persona affetta da Alzheimer con il metodo Montessori?

C’è ancora tanta strada da percorrere. Il metodo Montessori è prima di tutto un pensiero di vita e ad oggi non c’è ancora molto personale formato al metodo Montessori nella  misura in cui non c’è stato uno spazio adeguato al metodo in sé nei diversi campi dell’educazione in campo accademico. Inoltre non ho trovato fonti letterarie che abbiano messo assieme Demenza, Retrogenesi e Montessori da un punto di vista sistemico perché affrontare una malattia è primariamente affrontare la persona nella sua complessità. Come ho tentato di fare nelle diverse pubblicazioni “Montessori abbraccia le demenze” https://www.maggiolieditore.it/montessori-abbraccia-le-demenze.html, e con la rivisitazione del libro “Intuizioni montessoriane per le demenze” https://www.maggiolieditore.it/intuizioni-montessoriane-per-la-demenza.html  rappresentano una possibile strada da affrontare per poter avere una visione diversa delle demenze, per evitare di parlare solo di anziani con demenza ma bensì di persone (spesso purtroppo sempre più giovani), consapevoli che non sia una risposta totalizzante ma una possibile risposta da dare e da cui partire insieme, ma soprattutto dove il personale va adeguatamente formato. Non è solo ambiente, non è solo comunicazione, non sono ricettine ma una visione completamente diversa dell’approccio alla persona.

IL CORSO PREVEDE I CREDITI ECM

Se vuoi iscriverti al corso a Bari del giorno 8 ottobre 2022 manda una mail: info@avoncellianita.it 

oppure visita la pagina dei prossimi convegni ed eventi: https://www.avoncellianita.it/eventi/

Formazione Modello Montessori a base sistemica

E’ iniziato un viaggio che mi ha portato a conoscere questo gruppo volenteroso e professionale di operatori che da anni lavorano nel campo delle demenze.

Le aspettative erano molteplici, ma quello che è maggiormente emerso era il bisogno di ritrovarsi come équipe con nuovi strumenti.

La stanchezza di molti aveva preso il sopravvento creando una grande demotivazione.

Due giornate intese, in cui tutti si sono messi alla prova e con forza hanno voluto cambiare.

I loro visi sorridenti parlano da soli.

Buon lavoro e a presto!!

Modello Montessori per le demenza

Ecco il nostro video: https://www.youtube.com/watch?v=Xr0bA3QD7UI

Ecco i prossimi appuntamenti: https://www.avoncellianita.it/eventi/

L’approccio Montessori per le demenze rappresenta un aiuto concreto per familiari ed operatori che si basa sul riconoscimento vero della storia, della vita e delle volontà della persona.

Vuoi conoscere anche tu come poter rendere la tua struttura più funzionale, più vicina alle vere esigenze delle persone o come fornire un sostegno concreto a domicilio.

L’applicazione di un modello montessoriano per le demenze all’interno di una struttura, non è solo relativo alle specifiche attività da proporre alle persone con demenza, ma comprende tutto l’aspetto organizzativo, ambientale, relazionale, da parte dello staff completo e dei familiari.

Inoltre il modello montessoriano per la demenza MMD,  facendo riferimento alla pedagogia di Maria Montessori, fornisce un utile supporto nella definizione, ristrutturazione e pianificazione degli spazi per rispondere ai bisogni delle persone affette da demenza, al personale ma anche ai familiari che si recano in visita.

Su richiesta del familiare viene effettuata una consulenza a domicilio.

Il servizio nasce per fornire maggiore supporto ai familiari che con il progredire della malattia necessitano di un sostegno e di informazioni mirate su come gestire alcuni momenti di criticità riconoscendo la migliore efficacia del servizio in termini di qualità della vita dei loro cari.

Il servizio viene svolto al domicilio del richiedente proprio per evitare spostamenti e migliorare il quadro di osservazione generale.

 

EXPOSANITÀ Aiutami a fare da solo: cura non farmacologica nelle persone con demenza attraverso il modello Montessori

Bologna EXPOSANITA’ 13 MAGGIO 2022  14:00 – 16:00
Workshop – Ingresso libero previa iscrizione

Aiutami a fare da solo: cura non farmacologica nelle persone con demenza attraverso il modello Montessori

Rivolto a: Assistente sanitario, Assistente sociale, Caregiver, Direzione generale, Direzione sanitaria, Educatore, Fisioterapista, Logopedista, Medico Geriatra, Operatore socio-assistenziale, Operatore socio-sanitario, Ricercatore, Studente , Coordinatori, Infermieri, Psicologi

Questo momento di confronto permetterà di iniziare a conoscere un approccio che rientra in pieno in tutte quelle strategie di cura che sostengono ed aiutano familiari e persone con demenza ad affrontare questo difficile momento che può avvenire nella vita delle persone.

Per l’iscrizione al workshop inviare una mail a info@avoncellianita.it indicando “exposanità”

entro il 10 maggio 

AIUTAMI A FARE DA SOLO: dalla pedagogia di Maria Montessori ad una cura non farmacologica per persone con demenza

“Aiutami a fare da solo” rappresenta una delle frasi più celebri della famosa pedagogista Maria Montessori. In questa semplice ma fortissima frase è espresso tutto il suo pensiero, fatto di riconoscimento, umiltà ma soprattutto rispetto delle potenzialità.

La persona con demenza, come per ciò che rappresenta il bambino per Maria Montessori, non resta ai confini di una scelta ma ne assume pieno significato e forza, attraverso il suo essere. Osservazione ed ancora osservazione pura, rappresentano i capisaldi di un percorso di studio che va alla semplicità dell’essere, che mentre nel bambino è in divenire, nella persona con demenza è in un recuperare, riconoscere e ridare dignità. Questi aspetti, in modo pratico, diverranno punti di riferimento del percorso di studio che si andrà a toccare delle giornate formativa organizzate in diverse  città: Bologna, Treviso, Torino e Milano, in cui si potrà cogliere la bellezza di questo approccio e la sua possibilità di intervento a livello domiciliare, sanitario e sociale.

Il modello Montessori a base sistemica rappresenta un’opportunità di vedere la persona con demenza in modo diverso da come ci hanno sempre abituati a gestirla, a gestirla. L’importanza di una visione complessiva a livello sistemico della persona con demenza e della sua famiglia sotto il profilo trigenerazionale rappresenta un passo in avanti rispetto alle più diffuse proposte di cura.

La persona con demenza non perde la sua identità con la malattia, per tanto, sarà necessario adottare tutte le possibili strategie per mantenere la sua vera essenza.

Questo approccio può essere applicato al mondo degli anziani, ma non solo, dove la cura sta proprio nella conoscenza di chi erano, negli ambienti, ma anche alla creazioni di supporti mirati, alle loro relazioni e al loro apprendimento, che a differenza di quello dei bambini che acquisiscono competenze per poi evolversi, quello degli anziani è l’opposto, con il conseguente decadimento e oblio.

Identità, relazione e cura rappresentano i cardini del mio approccio attraverso un pensiero montessoriano.

Partendo dalla teoria della retrogenesi, il modello Montessori per la demenza, MMD, che propongo all’interno delle cure non farmacologiche ha come caratteristica essenziale quella di costruire una relazione positiva tra la persona affetta da demenza, le persone che le stanno accanto e l’ambiente, così da ridurre gli eventuali segni di stress, che spesso vengono erroneamente definiti come stati di agitazione, aggressività o più in generali come disturbi del comportamento.

Il pensiero di Maria Montessori, diviene il filo conduttore di questo modello, che però deve tenere sempre ben presente la diversità di intervento, visto che stiamo trattando una persona adulta.

Sono in partenza delle giornate formative su questo modello che permetterà di condividere concretamente anche con altri professionisti un approccio di cura e di relazione.

Le giornate, in diverse città, permetterà di poter scegliere a quale formazione partecipare.

Gli incontri che si andranno a realizzare sono aperti per tutti coloro che desiderano conoscere questo approccio per la loro realtà socio sanitaria e vogliono concretamente fornire un supporto per i propri professionisti o come colleghi trovare delle strategie innovative.

TREVISO 11 MARZO 2022 SOLD OUT

TORINO 22 APRILE 2022

BOLOGNA 13 MAGGIO 2022

MILANO 27 MAGGIO 2022

Per informazioni si prega di inviare una mail attraverso il modulo contatti: https://www.avoncellianita.it/contatti/

CHE COS’E’ L’AMORE?

CHE COS’È PER TE L’AMORE?

Che cos’è per te l’amore?
Un sorriso.
Una parola gentile.
Una cartolina sbiadita di un dolce viaggio che apre la mente ai nostri ricordi.
Un mazzo di fiori.

Che cos’è per te l’amore?

Una vecchia macchina.
Uno sguardo.
Una voce.
Il profumo del piatto della domenica in famiglia.

Che cos’è per te l’amore?

L’amore per me ha l’immagine della mia tazza da the.

Una tazza sbeccata perché ha il suo tempo, diversa da tutte le altre, ma che ogni mattina, con cuore mi trovo in cucina preparata con affetto da chi sa che cosa voglio.
Sì perché l’amore che cos’è se non il prendersi cura e nel fare felice gli altri con piccoli gesti.

Nella semplicità.
Nella quotidianità.
Nel prenderci cura dell’altro.

Semplici azioni che nel quotidiano aiutano, sostengono ci fanno sentire parte.

Che cos’è per te l’amore? E nel tuo progetto di cura?

non è forse il semplice prendersi cura…

AIUTAMI A FARE DA SOLO: L’APPROCCIO MONTESSORI APPLICATO ALLE PERSONE CON DEMENZA

AIUTAMI A FARE DA SOLO: L’APPROCCIO MONTESSORI APPLICATO ALLE  PERSONE CON DEMENZA

“Aiutami a fare da solo” rappresenta una delle frasi più celebri della famosa pedagogista Maria Montessori. In questa semplice ma fortissima frase è espresso tutto il suo pensiero, fatto di riconoscimento, umiltà ma soprattutto rispetto delle potenzialità.

La persona con demenza, come per ciò che rappresenta il bambino per Maria Montessori, non resta ai confini di una scelta ma ne assume pieno significato e forza, attraverso il suo essere.

Osservazione ed ancora osservazione pura, rappresentano i capisaldi di un percorso di studio che va alla semplicità dell’essere, che mentre nel bambino è in divenire, nella persona con demenza è in un recuperare, riconoscere e ridare dignità.

Questi aspetti, in modo pratico, diverranno punti di riferimento del percorso di studio che si andrà a toccare nella giornata formativa di Bologna prevista per il giorno 25 febbraio in cui si potrà cogliere la bellezza di questo approccio e la sua possibilità di intervento a livello domiciliare, sanitario e sociale.

Per informazioni ed iscrizioni inviare una mail a: info@avoncellianita.it