Oggi giornata mondiale sulle demenze…
Ma lo era anche ieri e lo sarà anche domani per quel che mi riguarda.
Per tutte le persone che ne soffrono, per tutti i professionisti che lavorano in questo ambito ma soprattutto per tutti i familiari che giorno dopo giorno combattono una lunga battaglia che non porterà ad una vittoria.
Parliamone anche domani, non solo oggi.
Personalmente amo poco le giornate dedicate, mi sanno tanto di slogan e poco di attività concreta per voler cambiare veramente l’approccio alle demenze e modelli organizzativi che forniscono servizi ma poca cura dell’anima.
Parlo di studi nuovi in campo non farmacologico che porterebbero ossigeno ai tanti professionisti che si occupano di persone con demenza.
Penso ad investimenti specifici per formare le persone ad essere più autonome.
Penso a reti di supporto territoriali formati per aiutare l’isolamento dei tanti anziani.
Invece no, ricordiamo, discutiamo, ma non cambiamo!
Penso ai tanti anziani, ma non solo, residenti nelle strutture che da mesi possono vedere i loro cari, a distanza di sicurezza, per 15 o 20 minuti, ma non beneficiare concretamente di un sostegno, un tocco.
Tutto questo stringe il cuore tutto questo.
Fino a che punto, è una questione di responsabilità?
Qual’è il vero bisogno per queste persone ed i loro cari?
articolo di Anita Avoncelli all rights reserved