Perché Montessori nelle demenze?

Il Programma Montessori per la Demenza (MPD) offre un approccio innovativo e sensibile per affrontare le sfide legate alla demenza, concentrandosi sulla preservazione e il rinforzo delle capacità residue delle persone affette da questa condizione. Integrando i principi della didattica montessoriana, il MPD si basa su una serie di strategie mirate e attività strutturate che si adattano alle esigenze e al livello di compromissione cognitiva del singolo paziente.

Gli studi  evidenziano l’efficacia e la versatilità del Programma Montessori per la Demenza (MPD) in diversi contesti e con diversi gruppi di persone coinvolte nella cura e nel supporto dei pazienti affetti da demenza.

1. **Coinvolgimento del paziente in attività personalizzate**: Centrare le attività sulle preferenze e sui bisogni del paziente porta a una maggiore attivazione e a un aumento degli atteggiamenti positivi. Questo approccio favorisce il coinvolgimento attivo del paziente nel perseguire obiettivi collegati ai propri bisogni, migliorando il successo degli interventi.

2. **Miglioramento delle relazioni familiari**: Il coinvolgimento dei familiari nel MPD durante le visite ai propri cari ricoverati in case di riposo può contribuire a ridurre lo stress percepito dai caregiver, migliorando la qualità della vita percepita sia da parte dei familiari che dei pazienti. Questo porta a una valutazione più positiva delle relazioni e può ridurre il senso di colpa e il risentimento associati alla malattia.

3. **Formazione del personale residenziale**: La formazione del personale che lavora con persone affette da demenza nelle strutture residenziali può aumentare la soddisfazione del personale e migliorare la capacità di prevenire comportamenti aggressivi. Questo porta a un ambiente più positivo e caldo per i pazienti, migliorando la qualità complessiva dell’assistenza.

4. **Ruolo del paziente-leader**: Coinvolgere i pazienti ai primi stadi di demenza come “pazienti-leader” può avere diversi benefici, tra cui aumentare l’autostima e l’autoefficacia del paziente stesso, facilitare la trasmissione di conoscenze e abbattere le barriere intergenerazionali. Questo approccio valorizza il ruolo del paziente nella società e contribuisce alla sua integrazione e partecipazione attiva.

Complessivamente, il MPD offre un approccio olistico e centrato sulla persona per affrontare le sfide associate alla demenza, coinvolgendo attivamente pazienti, familiari e operatori sanitari per migliorare la qualità della vita e promuovere un ambiente di cura più empatico e inclusivo.

In definitiva, il MPD si propone di migliorare la qualità della vita dei pazienti con demenza, offrendo loro opportunità significative di partecipazione e stimolazione cognitiva, mentre fornisce supporto e sollievo ai loro caregivers. Questo approccio si distingue per la sua enfasi sull’empatia, sull’individualizzazione delle attività e sull’uso di strategie non farmacologiche per affrontare i sintomi della demenza.

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